RESPIRAZIONE
SHIN KOKYU HO
Kokyu significa "respirazione". Imparare le tecniche di respirazione ha un triplice scopo: favorire il recupero e la concentrazione dell'energia, facilitare il rilassamento mentale, e aumentare l'ossigenazione del cervello e dei muscoli rallentando il ritmo cardiaco dopo uno sforzo fisico. Poiché la respirazione toracica è limitata in ampiezza dalla struttura rigida della gabbia toracica, si deve sempre privilegiare la respirazione addominale che è sette volte più ampia grazie all'elasticità del diaframma, che può essere sollevato o abbassato attraverso un lavoro addominale. Inoltre, controllando attivamente la respirazione diaframmatica si mantengono i muscoli addominali in uno stato di costante contrazione che garantisce una maggiore protezione dei punti vulnerabili nell'area Chudan, come il fegato, la milza e il plesso solare.
Shin Kokyu Ho è un metodo (Ho) per lavorare sulla respirazione in modo realistico (Shin) mediante un'attività bilanciata di inspirazione ed espirazione. Entrambe le fasi devono durare alcuni secondi, e il respiro deve essere fluido e calmo. Questa tecnica viene usata soprattutto per recuperare il fiato dopo uno sforzo estremo: ripetendo per quattro volte di seguito il ciclo inspirazione-espirazione si riesce a ristabilire immediatamente il naturale ritmo respiratorio.
Come in tutte le tecniche respiratorie, si inspira dal naso per assorbire l'ossigeno filtrando al contempo l'aria, mentre si espira dalla bocca per espellere l'anidride carbonica. È fondamentale ricordare che l'espirazione deve essere controllata attivamente tanto quanto l'inspirazione, mantenendo gli addominali in tensione. Non deve essere svolta passivamente lasciando rilassare i muscoli, perché verrebbe meno la funzione essenziale di protezione, in particolare durante un combattimento.
Shin Kokyu Ho è un esercizio di respirazione di base, nel quale le fasi di inspirazione e di espirazione sono equamente bilanciate. Nogare Omote e Ura sono invece due varianti, che si distinguono tra loro per delle sequenze di inspirazione ed espirazione di diversa intensità e durata.
NOGARE OMOTE
Nogare Omote (frontale) è un tipo di approccio alla respirazione energetica. La fase inspiratoria è rapida e breve, ed è accompagnata da un movimento delle mani verso l'alto fino al torace; allo stesso tempo il diaframma si contrae verso il basso, permettendo ai polmoni di incamerare più aria e facendo gonfiare la pancia. La fase espiratoria è quattro o cinque volte più lunga, i muscoli addominali si contraggono per esalare l'aria (Nogare), mentre si protendono le mani in avanti distendendo le braccia.
NOGARE URA
Nogare Ura, come suggerisce il nome (Ura significa inverso) è l'opposto del metodo di respirazione precedente. La fase inspiratoria è più lenta e prolungata, le mani vengono inizialmente protese in avanti e durante l'inspirazione si portano indietro fino al torace, mentre la pancia si gonfia mantenendo comunque gli addominali contratti. La fase espiratoria è molto breve ed è contraddistinta da una brutale contrazione addominale e da una sensazione di concentrazione dell'energia; durante l'espirazione le mani si spostano velocemente dall'altezza del torace verso il basso.
KIAI
Kiai significa "unione dell'energia". Contrariamente a ciò che narrano le leggende, non si tratta di un "grido che uccide", ma piuttosto di un grido "per uccidere". All'epoca dei Samurai, lo scopo del Kiai era di intimorire e disorientare l'avversario durante un attacco, in modo da guadagnare una preziosa frazione di secondo che poteva risultare determinante per portare a segno un colpo mortale. I principianti tendono a commettere l'errore di urlare usando soltanto la gola o il petto, ma con l'allenamento bisogna imparare a far scaturire il Kiai direttamente dall'addome. Ciò che è importante non è tanto cercare di gridare il più forte possibile, ma aprire molto la bocca per agevolare l'esalazione dell'aria con una breve e intensa espirazione. È proprio questa violenta espirazione, abbinata ad una contrazione esplosiva dei muscoli addominali, che genera un potente Kiai nel momento in cui l'aria viene sospinta attraverso le corde vocali.
Fonte:
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